• Accettazione tacita e con beneficio di inventario

    cosa sapere per vendere un immobile ereditato

    09/07/2025 Autore: Agenzia Immobiliare Batini Real Estate di Mauro Batini a Tonfano

    Quando si eredita un immobile, è fondamentale conoscere i passaggi giuridici necessari per poterlo vendere in modo valido e sicuro.

    Non basta essere indicati nella successione per poter disporre dell’immobile: è necessaria l’accettazione dell’eredità, che può avvenire in varie forme.

    In particolare, per vendere un immobile di provenienza successoria, bisogna fare attenzione alla forma di accettazione e alla sua trascrizione nei registri immobiliari.


    Le forme di accettazione dell’eredità

    1. Accettazione espressa

    È l’accettazione resa mediante dichiarazione formale davanti a un notaio o al cancelliere del tribunale. È chiara, tracciabile e immediata. Con la trascrizione dell’atto nei registri immobiliari, l’erede acquista pienamente il diritto di proprietà sui beni ereditati.

    2. Accettazione tacita

    Si verifica quando l’erede compie atti che presuppongono in modo inequivocabile la volontà di accettare l’eredità, senza aver fatto una dichiarazione formale.
    Esempi comuni: vendere o affittare l’immobile, pagarne l’IMU, stipulare contratti o eseguire lavori, utilizzare il bene come proprietario.

    In questi casi, si configura un’accettazione tacita dell’eredità, che deve essere trascritta nei registri immobiliari per diventare pienamente efficace e per consentire la validità dell’atto di compravendita.


    La dichiarazione di successione: obbligo fiscale, ma non equivale ad accettazione

    La dichiarazione di successione è un adempimento fiscale obbligatorio da presentare all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso, previsto dall’art. 28 del D.Lgs. 346/1990.
    Serve per regolarizzare il passaggio dei beni dal defunto agli eredi a livello catastale e fiscale.

    Tuttavia, la sola dichiarazione di successione non equivale ad accettazione dell’eredità.
    Solo in presenza di atti successivi che manifestino la volontà di accettare (come la vendita), si può configurare un’accettazione tacita. Ma fino a quel momento, l’erede è semplicemente “chiamato all’eredità” e non può disporre validamente dei beni.


    Il ruolo del notaio: perché l'accettazione va formalizzata

    In sede di vendita di un immobile ereditato, il notaio ha il dovere di verificare che chi intende vendere sia effettivamente proprietario e quindi legittimato a disporre del bene.

    Se l’erede non ha ancora effettuato o trascritto l’accettazione (né espressa né tacita), il notaio non può procedere alla stipula del rogito. L’erede, in quel momento, non ha ancora la titolarità giuridica necessaria.

    In questo caso, sarà il notaio stesso a formalizzare e trascrivere l’accettazione tacita nel registro immobiliare prima della stipula.
    Questo passaggio è essenziale perché:

    • Consente al venditore di acquisire giuridicamente la proprietà;

    • Rende la compravendita opponibile a terzi, cioè valida anche nei confronti di altri eredi, creditori o soggetti esterni.


    Cosa significa "opponibile a terzi"

    Nel diritto civile, un atto è opponibile a terzi quando è pienamente valido e non può essere contestato da soggetti esterni all’atto stesso.

    Nel caso della vendita di un immobile ereditato, se l’accettazione non è stata effettuata e trascritta:

    • L’atto non è opponibile a terzi, cioè può essere impugnato da altri eredi, creditori del defunto o legittimari;

    • L’acquirente si espone a rischi giuridici legati alla validità del trasferimento.

    Per questo motivo, la trascrizione dell’accettazione (anche tacita) è un passaggio imprescindibile per completare e validare l’atto di compravendita.


    Quando servono più accettazioni tacite

    Nel caso in cui l’immobile provenga da più passaggi successori non formalizzati, è necessario trascrivere una accettazione per ogni successione.

    Esempio pratico

    Mario eredita un immobile dal padre, che a sua volta lo aveva ereditato dal nonno.
    Se né Mario né il padre hanno mai formalizzato l’accettazione:

    • In sede di vendita, il notaio richiederà due trascrizioni:
      una per la successione nonno → padre,
      una per la successione padre → Mario.

    Ogni trascrizione comporta costi notarili e imposte di registro, quindi è importante tenerne conto fin dall’inizio.


    L’accettazione con beneficio di inventario

    L’accettazione con beneficio di inventario (artt. 484 e seguenti del Codice Civile) è una forma che consente all’erede di accettare l’eredità senza confondere il proprio patrimonio con quello del defunto.

    È utile quando:

    • Non si conosce l'entità dei debiti ereditari;

    • Si vuole limitare la responsabilità patrimoniale.

    Cosa comporta:

    • L’erede risponde solo nei limiti dei beni ereditati;

    • I beni del defunto restano separati da quelli dell’erede;

    • L’erede conserva la facoltà di rinunciare, se i debiti sono maggiori dei beni.

    Tempistiche:

    • Se l’erede è nel possesso dei beni: va fatta entro 3 mesi dal decesso;

    • Se non è nel possesso: entro 10 anni, ma non dopo aver compiuto atti che configurano accettazione tacita.


    Atti che configurano accettazione tacita

    Alcuni comportamenti sono ritenuti dalla legge sufficienti a dimostrare la volontà di accettare l’eredità, anche in assenza di un atto formale. Tra questi:

    • Vendere o donare un immobile ereditato;

    • Stipulare contratti di affitto o comodato sull’immobile;

    • Eseguire lavori o investimenti sul bene ereditato;

    • Utilizzare il bene come se fosse già proprio;

    • Pagare debiti o agire per conto dell’eredità;

    • Presentare la successione e compiere atti dispositivi.

    Una volta compiuti questi atti, non è più possibile accettare con beneficio di inventario, perché l’eredità si considera accettata in modo pieno.


    Conclusioni

    Chi eredita un immobile e intende venderlo deve assicurarsi che:

    • Sia stata effettuata l’accettazione dell’eredità;

    • L’accettazione (espressa o tacita) sia stata trascritta nei registri immobiliari;

    • Non vi siano passaggi successori precedenti non regolarizzati;

    • In caso di dubbi su debiti o passività, si consideri il beneficio di inventario.

    Senza questi passaggi, il notaio non può rogitare, e la vendita non avrebbe validità nei confronti dei terzi.
    Una corretta gestione della provenienza successoria garantisce un trasferimento regolare, sicuro e definitivo.


    L’agenzia immobiliare, grazie alla propria rete di professionisti – geometri, architetti, notai, avvocati e altri esperti del settore immobiliare – offre un’ampia consulenza, assistenza e mediazione per ogni fase delle compravendite immobiliari, garantendo sicurezza e trasparenza a clienti venditori e acquirenti.

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